[RECENSIONE] Ladro di origami Sara Purpura

 

 

Cari lettori,

oggi finalmente vi parlo del nuovo romanzo di Sara Purpura, ladro di origami uscito il 12 marzo in versione ebook e cartacea grazie alla Mondadori, voi avete letto la storia di Marco e Sofia?

 

TITOLO: Ladro di origami

AUTORE: Sara Purpura

SERIE: autoconclusivo

EDITO: Mondadori

GENERE: narrativa

PAGINE: 372

EBOOK: 9.99

CARTACEO: 19.00

DATA D'USCITA:12/03/2024

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Sono passati due anni da quando la vita di Sofia è stata stravolta dall’orrore. Quella notte tutto è andato in pezzi, come una casa dopo il passaggio di un uragano. Ora, però, per lei è arrivato il momento di smettere di avere paura. È il suo giorno zero. Sofia sta tornando a casa, nella sua Palermo, il posto a cui appartiene, nonostante tutto. Farlo è necessario, perché è stanca di girare in tondo senza direzione, prigioniera del passato. L’unico modo per superare ciò che le è accaduto è affrontarlo una volta per tutte. Anche se è difficile e fa male. Anche se ogni volta che ci pensa si sente sprofondare in un baratro di inquietudini e incertezze. Tornare, infatti, significa anche sfidare il suo quartiere, un buco nero che ingoia le anime di chi lo abita, e riallacciare i rapporti con una famiglia che l’ha allontanata senza comprendere il suo dolore. E soprattutto rivedere Marco, il suo primo disperato amore, colui che si era preso ogni suo pensiero e sogno a occhi aperti, e che riusciva a scatenare in lei sentimenti talmente feroci da farle tremare l’anima. Tuttavia, quello che trova Sofia è una realtà profondamente cambiata e delle persone che fatica a riconoscere. Lo stesso Marco, che pure resta l’unico capace di farla sentire viva, non è più il ragazzo che si è lasciata alle spalle alla sua partenza. Arrabbiata e delusa, Sofia ha due possibilità. Potrebbe andarsene, e tentare così di ricominciare altrove, lontano da chi l’ha ferita, tra le braccia di un altro. Oppure restare, e combattere per avere indietro ciò che le è stato rubato. Compreso Marco. Perché, anche se le ha spezzato il cuore, lui resta sempre fuori da ogni equazione, ed è l’unico con il quale potrebbe generare quel fuoco ardente che non procura dolore, ma lenisce ferite e allevia ogni angoscia. E che le restituirebbe finalmente la vita.

 

 

A dieci anni mi sono avvicinata a un bambino. A dodici ero completamente persa di lui, a sedici mi struggevo per il ragazzo che era diventato... e poi la vita ci ha separati. Ma ritrovarsi non è mai stato così bello e adesso la nostra storia è più intensa che mai.

 

Non è facile parlare di questo romanzo per i motivi più disparati. I protagonisti sono Sofia e Marco. I due si incontrano per la prima volta quando lei ha dieci anni, lui è in giardino a giocare a palla con suo fratello Andrea e suo cugino Guido. Vivono tutti nella periferia di Palermo, una zona difficile soprattutto per chi non vuole finire sulla cattiva strada.

Sofia cresce e quel sentimento cresce con lei, Marco è il suo primo amore, e lei è il primo amore di lui, solo che lui non vuole ammettere di provare questi sentimenti nei suoi confronti per rispetto di Andrea che lo ha difeso e ora è il suo migliore amico.

 

Eccolo, Marco, il ragazzo con cui sono cresciuta mentre insieme a noi cresceva anche un sentimento che faticavamo a comprendere e accettare, dal quale sono dovuta fuggire. Il mio pensiero costante, quando pensavo alla mia casa. Il ricordo inespresso. La mia fantasia irrisolta, il capitolo che ora scopro ancora aperto, malgrado mi fossi convinta di poterlo chiudere alimentando il risentimento nei suoi confronti.  


Gli anni passano, Marco sta inseguendo il sogno di diventare un musicista, lei invece ama l'arte e creare origami. Ma una sera quando lei ha diciassette anni tutto cambia. Marco è impegnato a smontare il palco dopo l'esibizione che l'ha visto protagonista, suo fratello Andrea è impegnato con una ragazza che ha conosciuto quella sera, quindi a riaccompagnarla a casa è suo cugino Guido.

Il ragazzo, che ha da sempre un' ossessione nei confronti della cugina, decide di violentarla.

Sofia è distrutta, ha paura ed è convinta che se aspetterà qualche giorno quelle ferite piano piano si chiuderanno e riuscirà a superare il dolore che lui le ha causato. I giorni passano ma il dolore resta lì, ma sera convinta da suo fratello e da Marco esce e con loro scoprirà che c'è anche Giulio, che approfitterà di un momento in cui la trova da sola per molestarla nuovamente, solo che questa volta Marco la salva e l'accompagna a casa su sua richiesta, dove in preda alla paura sceglie di confidarsi con sua madre e con il resto della sua famiglia. Nessuno a parte le persone a lei più care le credono e così Sofia è costretto a lasciare Palermo e andarsene a Roma. Ora sono passati due anni, è tornato a Palermo decisa a sconfiggere la sua paura e ha riprendersi in mano la sua vita. 

 

 Chi è stata Sofia non me la sento ancora di ricordarlo. Mettersi faccia a faccia con il proprio passato è più difficile che rievocarlo nei ricordi. Ha un altro peso, è come un fumo tossico che un peso non ce l’ha, ma che è perfino più nocivo.

 

Dentro di lei ora c'è rabbia e dolore oltre che il risentimento nei confronti delle persone che avrebbero dovuto lottare al suo fianco invece che allontanarla. Tornare a Palermo significa scoprire anche che quei sentimenti che provava per Marco non sono mai spariti, sono ancora li. 

 Credevo davvero che il risentimento per Marco avesse gettato catrame su ogni rimasuglio romantico che ancora provavo. Realizzare che non è così mi rende debole. Proprio quello che non volevo tornare a essere.

 

Solo che due anni sono un mucchio di tempo, e tante cose sono cambiate, Marco sta inseguendo ancora il sogno di diventare un musicista per regalare alla madre una vita diversa, si spacca la schiena, cerca di fare tutto il possibile per aiutare Anna e suo figlio Gabriele, ma quando lei torna tutto cambia, entrambi sperano che questa volta possano essere entrambi felici e vivere finalmente la loro relazione senza ostacoli. Ci riusciranno?

 

 «Ci pensi mai a come sarebbe stato?» le chiedo. Devo sapere se anche per lei quel pensiero è struggente come lo è per me. «Ogni giorno» sussurra. «E?» «Sarebbe stato bello, terrificante e inevitabile allo stesso tempo. Come quando in pieno inverno ti avvicini a un falò tanto da rischiare di bruciarti, ma non riesci ad allontanarti lo stesso dalle sue fiamme. Ero in frantumi, Marco. Ci saremmo solo fatti del male. Come forse ce ne stiamo facendo adesso.» Di nuovo quel silenzio. Di nuovo quel freddo che nemmeno un falò non riuscirebbe a mitigare.

 
Questo è il settimo romanzo che leggo di Sara e ogni volta il suo stile mi rapisce e mi trascina al interno della storia. Nelle sue storie spesso affronta temi delicati e molto importanti senza però farli risultare pesanti. Se con la trilogia di Des e Ana aveva affrontato seppur in modo delicato i temi dell'autolesionismo e dell'anoressia, con ladro di origami affronta due tematiche toste ma usando il suo stile "leggero" ma allo stesso tempo le ha narrate senza sminuire la loro importanza.

 

La storia si legge bene ed è scorrevole, non ci sono momenti noiosi e l'attenzione del lettore è sempre alta.

Ho trovato il romanzo fantastico e coinvolgente, il pov alternato permette al lettore di conoscere meglio entrambi i personaggi e scoprire le loro cicatrici. 

Se Sofia si porta dietro i segni di quella violenza Subita a diciassette anni, Marco si porta dietro quelle dell'impotenza, il non aver potuto aiutare Sofia quella sera, non aver impedito alla sua famiglia di allontanarla, e il senso di colpa, perché sa di non poter far nulla per aiutare sua madre nella sua lotta contro il cancro, ma soprattutto non poter tenere Anna lontano dalle droghe, e non poter garantire al piccolo Gabriele il futuro sereno che merita. 

 

 «Credi sul serio che questa cosa» indico lui e poi me «tra noi sia giusta?» Il mio tono offeso lo fa accigliare ancora di più e mi prende il volto fra le mani, stringendomi con delicatezza il mento. «Non t’azzardare a dirmi cosa è giusto per me, ragazzina. Ho passato ogni fottuto minuto di questi due anni a pensare a quanto fossi stato stupido a lasciarti andare. Non ti perderò di nuovo.» 

 

Due anime piene di cicatrici e ferite che aspettano di poter finalmente guarire. 

 

 «Scordatelo che ti ho persa!» ansima. E con queste parole penetra nella mia anima. Mia, urla ogni gesto. Mia, reclama ogni affondo. La sua lingua diventa più impetuosa. Prende e dà, esige e io gli concedo me stessa. Come a dodici anni e come a sedici. Come durante ogni nostro bacio, che è ancora la cosa che mi viene più naturale al mondo. 

 

Una storia che ci insegna il vero valore dell'amore e del rispetto, e che ci insegna a non arrendersi durante le avversità. Ancora una volta lo stile di Sara ha fatto centro, penso che questa storia sia diventata la mia preferita tra quelle che ha scritto. 

 

«I tuoi segreti, gli origami, i baci... Ti ho rubato parecchie cose, piccirì. Non sono un bravo ragazzo.» E mi sorride. E le sorrido. Perché lei mi ha rubato il cuore e penso che siamo pari. 

 

Non so quali storie ci riserverà in futuro, ma sono certa che il suo stile continuerà a migliorare e che anche nella prossima storia ci ritroveremo incollati alle sue pagine a berci parola dopo parola con attenzione e a riempire le nostre copie di post-it e sottolineature dei passaggi e frasi più belle. Penso che ormai si è capito che il romanzo è stato promosso a pieni voti e che non dimenticherò facilmente Sofia e Marco. Grazie Sara per regalarci queste storie meravigliose.

 

 L’amore fa male, anche quando per paura ci si rifiuta di viverlo.


 

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